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La micóoula

la micòoula

Alcuni documenti della seconda meta` del 1200 riguardanti la Castellania di Bard, oltre che attestare la presenza di numerosi mulini e forni nel suo territorio, annoverano importanti entrate derivanti dalla vendita dei censi, ed in particolare dei cereali. La coltivazione della segale era gia` ampiamente diffusa sul territorio di Hône, nei villaggi piu` alti. La tradizione della Micóoula si perde nel tempo e non si conosce con esattezza chi e quando, per primo, abbia realizzato questo pane.

ll mese di dicembre era il mese dedicato alla panificazione. Nelle prime infornate era prodotto un pane con la farina di frumento e di segale che opportunamente essiccato era consumato per l’intero anno successivo. Le ultime infornate invece erano dedicate alla Micóoula. All’impasto precedentemente realizzato erano aggiunti i frutti che il territorio offriva e dei quali si disponeva: castagne, fichi, noci, uva. Era un pane “ricco”, frequentemente offerto come dono e consumato nel periodo natalizio.

Anche le castagne utilizzate per la Micoóoula sono prodotte sul territorio comunale, dove i castagni crescono rigogliosi dal fondovalle sino a circa 1.000 m di altitudine. Nel passato le castagne raccolte erano portate in appositi essiccatoi (gréhe) all’interno dei quali erano contemporaneamente affumicate ed essiccate.

Diversamente dai castagni, i noci si trovano principalmente alle quote piu` basse. Un tempo numerosi, oggi se ne contano pochi in seguito alle alluvioni ed alle successive sistemazioni dei terreni

I fichi e l’uvetta, gli ultimi ingredienti, come un tempo sono raccolti e messi ad essiccare ed appassire su appositi graticci o appesi in luoghi asciutti e aerati.

L’impasto è preparato con farina di segale e di frumento, acqua, lievito e sale: la Micóoula non è un pane dolce! La dolcezza è conferita dalla frutta impiegata.

I più anziani hanno saputo tramandare l’arte della panificazione ai giovani del paese.

La comunità di Hône è molto orgogliosa della sua tradizione e, in particolare, del suo pane divenuto simbolo dell’intero paese.

La micóoula

Passando a Hône, ho incontrato la Micóoula

che mi ha detto: seguimi nei campi e nei boschi

ti mostrerò di cosa sono fatta

era così bella e così gioiosa

che ho lasciato tutto nel piano

per lanciarmi estasiato

alla rincorsa degli ingredienti

le occorreva la tenerezza del grano e del frumento

il sapere degli anziani e il vigore dei giovani

le occorreva la dolcezza della frutta secca

l’eleganza della castagna

e l’amarognolo della noce

il paese della Micóoula è generoso

ha il sapore di una festa

in cui l’impasto si coniuga con la tradizione

offre a quelli che si fermano

la ricetta della felicità del pane

un piccolo pane particolare

che innamora.

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Si controlla che l’impasto sia ben lievitato facendo un buco e accendendovi un fiammifero dentro. Se la fiamma si spegne, l’impasto è pronto
Si controlla che l’impasto sia ben lievitato facendo un buco e accendendovi un fiammifero dentro. Se la fiamma si spegne, l’impasto è pronto
Quante micóoule hanno preparato quelle vecchie mani consunte dagli anni! Hanno saputo trasmettere il loro sapere alle nuove generazioni
Quante micóoule hanno preparato quelle vecchie mani consunte dagli anni! Hanno saputo trasmettere il loro sapere alle nuove generazioni
La farina di grano, quella di frumento, un po’ d’acqua, del lievito, un pizzico di sale, quindi l’energia di mani sapienti che impastano per restituire un morbido preparato
La farina di grano, quella di frumento, un po’ d’acqua, del lievito, un pizzico di sale, quindi l’energia di mani sapienti che impastano per restituire un morbido preparato
Quante veglie trascorse insieme a sbucciare le castagne, a spaccare le noci e a chiacchierare ! Ora è il momento di aggiungerle all’impasto con i fichi secchi e l’uva passa.
Quante veglie trascorse insieme a sbucciare le castagne, a spaccare le noci e a chiacchierare ! Ora è il momento di aggiungerle all’impasto con i fichi secchi e l’uva passa.
La micóoula è pronta ; ha cotto per bene nel forno del villaggio. Possiamo mangiarla subito o la mettiamo a seccare sulla rastrelliera perché si conservi a lungo?
La micóoula è pronta ; ha cotto per bene nel forno del villaggio. Possiamo mangiarla subito o la mettiamo a seccare sulla rastrelliera perché si conservi a lungo?
Se ami mescolare il sapore dolce con il salato, un’esperienza da provare è gustare una fetta di micóoula con il salame e il formaggio. Un buon bicchiere di vino bianco e lo spuntino sarà una delizia!
Se ami mescolare il sapore dolce con il salato, un’esperienza da provare è gustare una fetta di micóoula con il salame e il formaggio. Un buon bicchiere di vino bianco e lo spuntino sarà una delizia!