Il fatto che la Valle d’Aosta sia stata storicamente una “terra di passaggio” impedisce di stabilire quali siano le forme musicali autenticamente autoctone; la presenza di valichi alpini che hanno favorito gli scambi continui con le popolazioni d’oltralpe e l’appartenenza all’area francofona delle Alpi occidentali hanno fatto sì che gli elementi culturali siano comuni con i nostri vicini. È ampiamente dimostrato che in campo musicale, a parte le produzioni più o meno recenti di compositori locali (in questo caso evidentemente possiamo parlare di musica valdostana), le melodie tradizionalmente eseguite in Valle d’Aosta, salvo rare eccezioni, sono condivise con le aree francesi e svizzere a noi confinanti, e col vicino canavese. Una delle poche espressioni musicali proprie della Valle d’Aosta, non riscontrabili quindi con la stessa capillare diffusione in altri ambiti geografici a noi prossimi, è la modalità di esecuzione di canti sacri liturgici conosciuta come faux-bourdon.
